Il bicchiere d’acqua
(SWADES – 2004)
Un bicchiere d’acqua il confine che Mohan (Shahrukh Khan)
varca con un semplice “si”, la trasformazione da viaggiatore a figlio di quel
territorio, un "si" che abbatte le barriere ma porta con se nuove responsabilità.
Se ci sono scene capaci di rivoluzionare l’intera percezione che abbiamo di un
film questa è una di quelle. Swades, pellicola alquanto sottovalutata sia nella
carriera di Ashutosh Gowariker che in quella di Shahrukh , è un film che parte
lento, ma da quel momento tutto cambia e ogni singola immagine sarà destinata a
rimanere nella memoria.
"Maar dala" (DEVDAS –
2002)
Una scena non è abbastanza per ricordare un film così
spettacolare come Devdas. Impossibile dimenticare l’incantevole ingresso di
Paro (Aishwarya Rai), l’arrivo di Devdas (Shahrukh Khan) dall’Inghilterra,
l’elaborata picturization notturna di "Morey Piya", meglio scegliere la commovente scena
finale o il seducente primo incontro
tra il protagonista e Chandramukhi?
Combattuta scrivo "Maar Dala", per la sua perfezione estetica ed
emotiva, per la cura con cui il regista ha seguito ogni dettaglio, dal più
leggero battito di ciglia al più sottile scintillio. Madhuri Dixit all’ennesima
potenza, e Bhansali illuminato di Grazia.
La fiera (KABHI KUSHI
KABHIE GHAM - 2001)
Anjali (Kajol) fraintende le attenzioni del ricchissimo
Rahul (Shahrukh Khan) e crede che il ragazzo stia cercando di avvicinarla per comprare
il negozio del padre. Corrono veloci e simpatici scambi di battute fino a che
in un attimo la sensualità trabocca e il reciproco amore, con un gesto
soltanto, è dichiarato. Corre il sogno ad occhi aperti di Anjali sulle note di “Suraj
Hua Maddham” ma un brusco risveglio le ricorda che lei appartiene a Chandni
Chowk e che forse l’illusione non è destinata a durare.
L’intimità (BLACK - 2005)
Sanjay Leela Bhansali sceglie coraggiosamente di introdurre
un momento di intimità tra il personaggio di Michelle, una ragazza sordo-cieca, e il
suo maestro Debraj. La classe di Amitabh Bachchan e di Rani Mukherjee, unita all’attenta supervisione del regista, hanno
permesso a questa scena di sorpassare le polemiche e diventare indimenticabile.
“Kajaraa re” (BUNTY
AUR BABLI – 2005)
La seducente coreografia di Vaibhavi Merchant e la voce di Sunidhi Chahuahn ben si abbinano
all’eleganza innata di una bellissima Aishwarya Rai. Molto prima del matrimonio
tra Aish – Abhishekh il clan dei Bachchan, completo di Big B, si esibisce in un
numero che da solo vale tutto il film. Kajaraa re, Kajaraa re... tere kaare kaare naina…
Non perdo occasione di dichiarare nuovamente il mio amore a
Vishal Bhardwaj e sono convinta che anche Shakespeare andrebbe fiero del suo
ottimo adattamento cinematografico di
Macbeth. Mentre il film si avvia verso
il finale Nimmi (Tabu) perde la testa e diviene ossessionata dalle sue
allucinazioni, la fragilità emerge e la coscienza sporca inizia a
torturarla.
Sguardi incandescenti
(ASHOKA – 2001)
Un incontro di sguardi capace di mozzare il fiato per
qualche buon secondo è quello immortalato da Santosh Sivan nel suo
lungometraggio Ashoka. Ai piedi di una
cascata, circondati da un paesaggio verdissimo, Kaurwaki (Kareena Kapoor) canta e
gioca con l’acqua del torrente prima che i suoi occhi incontrino lo sguardo di
Ashoka (Shahrukh Khan). Meraviglioso.
Indecisa anche qui se scegliere la scena in cui un
inizialmente scettico Akash (Aamir Khan) si lascia trasportare dall’opera
lirica a cui sta assistendo e capisce di essersi innamorato di Shalini (Preity
Zinta), o il momento in cui sempre Akash, questa volta in macchina bloccato nel traffico, si volta intorno e vede
dei gruppetti di ragazzi ridere e scherzare, rivede se stesso al fianco di Sam
(Akshaye Khanna) e Sid (Saif Ali Khan) e sente che la fine di quell'amicizia
è stato un errore tremendo, oltre che un’occasione sprecata. Vada per la seconda: la nostalgia.
Shekhar aspetta che
Mahalakshmi prema il grilletto
(KHAKEE - 2004)
Una scena infarcita di melodramma ma così efficace che da
sola è stata capace di farmi amare l’intero film. Il finale di Khakee ci
mostra il protagonista (Akshay Kumar), spogliato della sua energia e del
suo coraggio, pronto per affrontare la morte ma con un ultimo desiderio: vuole che sia per mano
della donna che l’ha tradito, una favolosa Aishwarya Rai in un inedito ruolo da
dark lady.
La scelta di Radhe (TERE
NAAM – 2003)
Radhe è stato un personaggio molto insolito nella carriera di
Salman Khan, una superstar a tutto tondo poco abituata ad interpretare ruoli
drammatici, eppure, in Tere Naam, remake del tamil Sethu, Sallu riesce a
mantenere il passo e la sua perfomance è in grado di competere con quella
dell’attore originale (nientedimeno che Vikram!!). Potente ma carica di tristezza
la scena finale in cui Radhe , sopraffatto dal dolore per la perdita
di Nirjhara (Boomika Chawla), resta impassibile di fronte agli abbracci dei
familiari e rientra nel furgoncino che lo riporterà al manicomio.
Il matrimonio segreto (PARINEETA - 2005)
Una pellicola magnetica e intensa al pari della sua protagonista: Vidya Balan, un debutto e un istantaneo colpo di fulmine globale. La scena del matrimonio segreto tra Lalita (Vidya Balan) e Shekhar (Saif Ali Khan) è probabilmente una delle sequenze più passionali mai girate, sanguigna ma assolutamente chic, cuore pulsante di tutta la trama.