Festeggiando l'irrazionalità
(TEESRI MANZIL - 1966)
"Oh haseena zulfon wali", il pazzo scatenato coloratissimo numero musicale di Shammi Kapoor e Helen, è una vera sfida ai limiti dell’eccentricità, tutto è permesso
anche i movimenti più bizzarri e folli, non parliamo poi delle scenografie. Sfogo è la parola giusta, agitarsi,
scuotersi, vibrare, e tutto intorno un delirio di colori e oggetti. Non resta che
alzarsi e iniziare a muoversi come viene, come vuole la musica, dimenticando il
lume della ragione.
Il viaggio di nozze in Europa (SANGAM – 1964)
La locandina promosse il film come “Ageless like Asia,
Exciting like Europe” , oriente e occidente si combinano armoniosamente in
Sangam, Raj Kapoor rompe le
barriere e porta le prime troupe indiane in Europa (e in Italia) lanciando la
nuova moda delle locations straniere. Vengono girate scene a Roma, a Venezia,
sulle Alpi Svizzere e sulla Torre Eiffel. Il mondo diventa
decisamente più piccolo e i simpatici siparietti tra Vijayantimala e Raj
disegnano una nuova interazione cinematografica della coppia marito/moglie,
molto più disinibita e giocosa, abbastanza rivoluzionaria rispetto a quanto
mostrato fino a quel momento.
La vecchia e la nuova generazione (MUGHAL E AZAM – 1960)
Prima che la battaglia abbia inizio il re fa visita alla
tenda del figlio Salim supplicandogli di ritirare le armi, la vecchia generazione
si piega alla nuova e anche Akbar (Prithviraj Kapoor), esortando il principe
(Dilip Kumar) ad ascoltarlo dimentica per un attimo di essere un sovrano.
Fermare il tempo (DIL
EK MANDIR – 1963)
Ram (Raj Kumar) e
Sita (Meena Kumari) ricordano il loro matrimonio, la donna indossa il suo abito
da sposa e i gioielli, i due guardano fuori dalla finestra esortando la notte a
non svanire troppo in fretta. Un film melodrammatico e struggente potenziato da alcune scene chiave,
da guardare per scoprire fino a che punto le pellicole indiane riescano a strappare via
più di una lacrima grazie ad una combinazione di immagini, musiche e situazioni
capaci di far sbriciolare anche una montagna.
Yahooooo!!!!! (JUNGLEE - 1961)
Shekhar (Shammi Kapoor) giovane aristocratico manovrato come un burattino dalla madre (Lalita
Pawar) è cresciuto nella più completa austerità e crede che il divertimento sia
una forma di debolezza. Le repressioni
accumulate negli anni esplodono tutte insieme in un grido selvaggio, il ragazzo
si sveglia urlando e rivendicando i suoi diritti. Shammi Kapoor divenne il
volto dei nuovi giovani, della ricerca di un’ugualianza sociale, della
ribellione ai sistemi oppressivi, della vitalità e della voglia di assaporare
la vita in ogni istante.
La tentazione
(BANDINI – 1963)
Tensione e irreversibilità, Kalyani (Nutan) è stata messa
alla prova duramente e le sue emozioni stanno per esplodere, il battito ripetitivo di un martello sembra
scandire il tempo aumentando l’ansia, l’incapacità di sopportare
ulteriormente. Un solo gesto, una
decisione terribile presa in un attimo, la tentazione fortissima di vendicarsi
e sfogarsi delle umiliazioni subite. Una
rapida serie di immagini simboliche, perfettamente orchestrate dal regista
Bimal Roy, trasformano l’eroina in assassina e cambiano completamente il
profilo e il destino della protagonista.
My name is
Suzy! (AN EVENING IN PARIS – 1967)
Suzy (Sharmila
Tagore) calca la scena in gonnelline, miniabiti e bikini, scalciando via il
vecchio prototipo di eroina, classica e ultra – pudica, è una nuova era e ora
anche l’attrice principale è pronta a mostrare senza rimorsi il suo sex appeal.
Rompe il ghiaccio la temeraria Sharmila Tagore con la sua inebriante presenza e
il suo eccentrico guardaroba.
L’inno alla bellezza
(CHAUDVIN KA CHAND – 1960)
Aslam (Guru Dutt) si inginocchia di fronte alla bellezza
etera di sua moglie Jameela (Waheeda Rehman), si sente l’uomo più fortunato del
mondo e le dedica delle parole meravigliose.
La voce di Mohammad Rafi accompagna una serenata incantevole che cattura
l’elegante fascino dell’attrice protagonista.
Il tè della mattina
(DIL TERA DEEWANA - 1962)
Mohan (Shammi Kapoor) non ha soldi e niente da mangiare
ma si sveglia desiderando una tazza di
tè. Come fare per ottenere gli
ingredienti senza dover spendere niente? Come convincere l’affascinante vicina
di casa (Mala Sinha) a prepararne la colazione per lui e per il suo amico? Una
scena estremamente tenera che vi farà innamorare dei vecchi film.
La sera del ballo (WAQT - 1965)
Nel lungo e complesso film diretto da Yash Chopra molti sono
i personaggi ma nella scena del ballo si stringe il
nodo della storia e tutti sono chiamati in causa. Le note zuccherate di una
canzone, una folla di invitati in abito da sera, un party elegante in un
giardino principesco, nuovi amori nascono, vecchie illusioni si spezzano. Cosa
fare, quale strada scegliere? Pochi
minuti in cui si decidono i destini di tutti, una scena emozionante ricca di
estetica e suspense.
A ritmo del twist (BRAHMACHARI
– 1968)
Mumtaz, sexy e scatenata, imita Shammi Kapoor e intraprende
con lui un vivace balletto. Gli attillatissimi drappeggi del suo saree
arancione trasformarono l’attrice in un’icona fashion e sono ancora super
citati in molti altri film e show televisivi.
Nuove speranze (PHOOL AUR PATTHAR – 1966)
Potenziato da una graffiante chimica tra i due protagonisti Phool aur Patthar vanta ottime interpretazioni, svolte narrative e
canzoni. Shanti (Meena Kumari), una
giovane vedova tratta in salvo da un bandito dal cuore d’oro, osserva dalla finestra la festa di Holi e
capisce che è arrivato il momento di tornare a vivere e a gioire, negli sguardi
del fuorilegge (Dharmendra) non c’è più rabbia e timore ma tenerezza, ammirazione
e una velata sensualità.
La seduzione è donna (JEWEL THIEF – 1967)
Anjali, interpretata da una'intraprendente Tanuja,
si diverte a sedurre il protagonista (Dev Anand) che, impreparato e alquanto
sconvolto dall’audacia della ragazza, tenta di resistere alle attenzioni
dando via a una serie di atteggiamenti alquanto buffi. Anjali risponde al gioco
e tenta di intrappolarlo mentre corrono le calde note di “Raat Akeli Hai”.